Agli appassionati di musica, ecco a voi un gioco presentato dal 1997 da Enrico Papi, il famoso Sarabanda.
SARABANDA
Basato sul format della NBC Name that tune? ("Sai dirmi che motivo è?"), già presente nei palinsesti di altre televisioni straniere, riguarda esclusivamente musica leggera, e propone dunque un confronto con lo storico programma degli anni 50 "Il Musichiere". Anche qui, i concorrenti si sfidano nell'indovinare domande di cultura musicale e principalmente il titolo delle melodie proposte, al fine di aggiudicarsi il titolo di campione e, nel contempo, vincere un montepremi a jackpot.
Il programma inizialmente andò in onda, per poco più di un mese, nell'autunno del 1997, in diretta, come una sorta di intrattenimento a sfondo musicale, con telefonate a dedica e altri numeri, dove Papi era coadiuvato dalla Formula 3 e dall'imitatore Gigi Vigliani, per poi trasformarsi nel celebre quiz di successo, a causa dello scarso interesse del pubblico, e mantenendo invariato il titolo, che faceva riferimento dunque alla varietà di proposte spettacolari inizialmente proposte senza uno schema ben definito, nell'accezione del vocabolo sarabanda come insieme caotico e rumoroso.
In onda tra le 19:45 e le 19:58, con fine tra le 20.30 e le 21 (di durata variabile a seconda dei periodi), si divideva in vari giochi a eliminazione, in numero proporzionale al numero dei partecipanti (inizialmente tre, poi quattro). Alcuni dei giochi furono modificati nel corso delle stagioni, pur mantenendo sostanzialmente immutata la formula e inalterato il gioco conclusivo.
A fare da cornice vi prendeva parte un complesso musicale denominato Saraband, diretto da Paolo Fantozzi, sostituito dalla 5º edizione da Massimo Idà. Il complesso era coadiuvato da tre coristi fissi (Massimo Facchini detto Mapo, Loredana Maiuri e Letizia Liberati) e, dalla 5º edizione, da un corpo di ballo, che arricchiva il pubblico di figuranti che già facevano da contorno alla scenografia. Tra questi, nelle prime edizioni, alcuni erano soliti esibirsi a rotazione cantando e animando una delle canzoni rievocate dal gioco del Pentagramma.
Le coreografie erano curate da Marina Cinti, i costumi da Maria Sabato, le scenografie da Umberto Di Nino.
Gli autori del programma sono stati Nicola De Feo e Pietro Gorini, insieme all'ex conduttore radiofonico Alfredo Morabito (Rai Stereo Uno), in qualità di consulente musicale. Enrico Papi si aggiunse all'elenco degli autori intorno al 2001.
I GIOCHI
Fuori uno. Nel gioco iniziale era prevista subito una eliminazione di uno dei concorrenti, rimpiazzato dal campione in carica. Inizialmente composto da domande di cultura musicale (i concorrenti avevano solo 3 secondi per rispondere), dove veniva estromesso chi commetteva tre errori, è stato poi rimpiazzato da due motivi da indovinare nel minor tempo possibile (su un limite di cinque secondi ciascuno), eliminando il concorrente più "lento".
Pentagramma. Attraverso una serie di domande e indovinelli si componevano le parole di una frase presa da una canzone famosa, che si poteva indovinare soltanto dopo avere risposto alla singola domanda. La risposta esatta sanciva la fine del gioco. Nelle prime edizioni, con formula a tre, con questo gioco si accedeva subito alla finale: successivamente veniva solamente eliminato il concorrente con il minor punteggio. In questo gioco Papi era solito animare il programma con alcune gag nelle quali interagiva con lo studio e con i concorrenti, inclusi gli autori presenti dietro le quinte e spesso inquadrati in funzione di involontarie spalle comiche.
Asta musicale. Attraverso un indovinello in rima baciata, si poteva dedurne il titolo nascosto ascoltando un numero di note a partire da dieci e giocando alternativamente al ribasso del numero di note, fino a quando i due concorrenti (inizialmente uno) non passavano la mano, oppure al raggiungimento di una sola nota. A quel punto, indovinando si acquisiva un punto, ma sbagliando lo si consegnava agli avversari. A chi aveva già individuato il titolo, bastava dire "La indovino con una (nota)", e così azzardare subito la risposta con l'ausilio di una sola nota. Dopo un numero fisso di indovinelli (sempre al meglio dei tre punti) passavano il turno (o nella formula a tre andavano in finale) i concorrenti con il miglior punteggio. Durante questo gioco, Papi cantava una delle canzoni, spesso contornato dal corpo di ballo.
60 secondi. È stato il gioco più utilizzato in questa fase della gara nella formula a quattro, che consisteva nell'indovinare il maggior numero di canzoni in un minuto. Chi ne indovinava di meno veniva eliminato, i restanti due prendevano parte al gioco finale. Il campione giocava sempre per ultimo, conoscendo già la soglia utile per il passaggio del turno.
7×30. Come il nome suggerisce, il gioco finale, mai modificato, consisteva nell'indovinare sette canzoni in mezzo minuto, e aggiudicarsi così il montepremi, oppure indovinarne in numero maggiore dell'avversario per fregiarsi del titolo di campione e tornare la puntata seguente. I concorrenti giocavano ciascuno con la propria griglia di canzoni, le quali erano composte in prevalenza da sei canzoni italiane e una straniera, dal differente livello di difficoltà, valutato con la popolarità delle singole canzoni, spesso di difficoltà crescente a seconda dell'ordine delle stesse, comunque lasciando ai motivi più ostici una posizione tra la quinta e la settima posizione. I concorrenti, una volta premuto il pulsante, fermavano il cronometro, dopodiché avevano cinque secondi per tentare la risposta: in alternativa potevano dire "passo" e congelare il motivo ritentando ad indovinarlo dopo avere ascoltato l'intera griglia, compatibilmente con i secondi a disposizione. Le canzoni più facilmente indovinabili ricorrevano ciclicamente all'interno del gioco nel corso delle puntate, laddove quelle più difficili erano quasi sempre proposte una tantum. La storia del quiz tuttavia ha visto diversi concorrenti perdere il montepremi (o il titolo) su canzoni giudicate più abbordabili, o sbagliando la risposta decisiva per un'inezia, essendo una delle regole auree del gioco quella di pronunciare tassativamente il titolo preciso della canzone senza anteporvi nulla, una volta premuto il pulsante, senza ripetere o balbettare le parole, pena l'errore, regola valida anche per i giochi preliminari. Molte volte alcune controversie più o meno decisive sono state risolte mostrando il titolo della partitura delle edizioni musicali a cui faceva riferimento il brano. Anche nelle situazioni ininfluenti, sono stati comunicati alcuni errori, benché segnalati tardivamente, al fine di fornire una corretta informazione ai concorrenti e al pubblico, onde evitare precedenti, mostrando in questa cura una impronta "scientifica" in materia musicale.
Spareggi. In tutte le situazioni di parità tra due o più concorrenti, veniva proposto un motivo da indovinare premendo il pulsante, cedendo la vittoria agli avversari in caso di risposta non data o errata. Nelle edizioni più recenti condotte da Papi, per il 7×30 lo spareggio era giocato talvolta al meglio di tre, talvolta al meglio di cinque brani da indovinare.
SUCCESSI E INSUCCESSI
Il programma ha riscosso un notevole successo, dovuto anche alla capacità del conduttore di trasformare in una sorta di personaggi alcuni dei campioni in carica, dando spesso loro dei soprannomi, oltre a numerosi momenti spettacolari che contornavano il momento del quiz vero e proprio, e senza tralasciare una certa suspense in alcune sfide delicate, prolungandole a cavallo di diversi blocchi pubblicitari, talvolta rimandando al giorno seguente la messa in onda del gioco finale. La puntata più vista fu quella del 19 febbraio 2003: 6 milioni di telespettatori seguirono la puntata che vedeva l'eliminazione dell'Uomo Gatto. Questa puntata fece un picco di 7 milioni nella parte finale.
Con la graduale perdita d'interesse da parte del pubblico, durata più di cinque anni, il quiz è stato riproposto con una formula totalmente rinnovata, chiamata Scala e vinci, nel febbraio del 2004; non c'era più il corpo di ballo ma un gruppo di ragazze (le Notine), che animavano dei nuovi giochi. Anche il gioco conclusivo era modificato, al posto delle melodie da indovinare c'erano da ascoltare dei frammenti di alcune canzoni di cui bisognava dire il titolo, a volte scegliendolo tra diverse opzioni. Dopo poche settimane il programma fu cancellato dai palinsesti per gli scarsi risultati, per essere ripreso solamente nell'inverno del 2005, con il format storico, in vista di una serie di puntate speciali intitolate Super Sarabanda con i campioni più significativi di tutte le edizioni, puntate che hanno costituito il canto del cigno delle edizioni targate Enrico Papi. Il successo ha portato spesso il programma in prime time, con alcuni speciali incentrati spesso sui campioni che si erano succeduti nelle puntate di quegli ultimi mesi, proponendo sfide tra due o più di loro. In queste occasioni il gioco finale era "rafforzato" e diventava "10×50", a volte con l'introduzione di alcuni jolly ottenuti durante i giochi preliminari, anch'essi inediti e pensati per l'occasione.
Gli speciali andavano in onda spesso nel periodo natalizio, o prima della sosta estiva (quando c'era, visto che a volte le puntate sono andate avanti anche a luglio e agosto). Oltre alle sfide tra campioni, si ricordano delle puntate speciali rivolte ai bambini o la sfida tra l'Uomo Gatto e altri concorrenti mascherati (Sarabanda Wrestling). Ci fu anche una sfida tra due squadre, andata in onda all'inizio del 2002; queste erano composte l'una da campioni storici, capitanata da Gianni Faraone (O Professore), e l'altra da altri campioni di secondo piano, capitanata da Rita Capellani, concorrente che passò alla storia del programma per avere sbagliato a dire il titolo decisivo fuori tempo massimo (la canzone era Conversazione di Mina); a vincere fu la prima delle due squadre. Dopo questa puntata, furono tentate sfide analoghe a squadre, con nuovi concorrenti, accomunati per amicizia professione o parentela, con la partecipazione dei campioni storici che fungevano da jolly, da interpellare in caso di necessità. A causa dello scarso riscontro del pubblico di fascia serale, fu sospeso anzitempo rispetto alle settimane previste nel palinsesto del martedì sera.
Il 9 marzo 1998 un concorrente di Napoli, Antonio De Ponte, si aggiudicò la somma di 425.000.000 di lire, indovinando il 7×30. Si venne a sapere poi, attraverso alcune segnalazioni del pubblico a Striscia la notizia, che ne fece un servizio accurato e lo smascherò, che costui aveva preso parte il 22 novembre 1997, cioè qualche mese prima, a Ciao Mara, vincendo anche in quella circostanza e contravvenendo alla regola aziendale di Mediaset che impediva a un concorrente di un quiz di tornare a gareggiare in un altro entro i dodici mesi. Di conseguenza scattò la squalifica e la perdita della somma vinta, la quale fu rimessa in palio in quella che fu la prima puntata speciale in prime time del quiz, andata in onda l'8 aprile 1998. Essa fu composta dai campioni più longevi che si erano succeduti in quei primi mesi, escludendo Fabio Gasparri che già si era aggiudicato il 7×30. La puntata, denominata Speciale 425 milioni, presentò una sfida tra dieci concorrenti suddivisa in due puntate "ordinarie", i cui vincitori confluirono in uno speciale "10×50": la sfida fu vinta da Luciano Tirelli di Alessandria, che sconfisse in finale Fiorella Pennisi di Bassano del Grappa. Come già accordato in precedenza, metà della somma fu devoluta in beneficenza, su indicazione dello stesso vincitore. Ma nell'aprile 2001 il giudice Antonio Macrì del Tribunale di Roma condannò Mediaset alla restituzione a De Ponte della somma vinta più gli interessi legali.
Dall'8 giugno 2009, Canale 5 ripropone il quiz, condotto da Teo Mammucari e Belén Rodríguez con qualche novità. Della vecchia edizione rimangono solo il maestro Massimo Idà, la corista Letizia Liberati e l'autore Alfredo Morabito oltre al produttore esecutivo Lino Tatalo. Il quiz è riproposto con 4 nuovi giochi:
- Extracanto nel quale il concorrente si prenota per indovinare il titolo di una canzone cantata da un turista straniero nella sua lingua. L'Extracanto viene sostituito dal Non c'è due senza Teo dal 24 luglio.
- Non c'è due senza Teo nel quale il concorrente deve rispondere ad una domanda a risposta multipla. Se non è sicuro della risposta può sceglierne 2, avendo così 1 punto; in caso contrario riceve 3 punti. Il Non c'è due senza Teo sostituisce l'Extracanto dal 24 luglio.
- KaraTeo nel quale il concorrente deve indovinare la parola del testo di una canzone con la sua lettera iniziale. Questo gioco è simile al Paroliere musicale fatto nei tardi anni '90 a Passaparola. Il KaraTeo viene sostituito dal 10×10 dal 29 giugno.
- 10×10 nel quale il concorrente deve indovinare 10 canzoni nel minor tempo possibile (al massimo 10 secondi a canzone) per qualificarsi al gioco dell'asta musicale. Il 10×10 sostituisce ilKaraTeo dal 29 giugno.
Dal 3 agosto al 21 agosto sono andate in onda le repliche delle puntate precedenti. Il 24 agosto è iniziato il Grande Torneo dei Campioni di Sarabanda, la cui finale è andata in onda il 30 agosto e ha visto come vincitrice la concorrente Stefania Rumagnoli, che si è aggiudicata il montepremi di 100.000 euro.
CONCORRENTI STORICI
Durante la storia del quiz si sono susseguiti vari concorrenti che hanno conservato il loro titolo per giorni, diventando dei personaggi noti durante il loro periodo di permanenza. Intorno al 2001, furono anche riammessi alcuni dei concorrenti (campioni o no) che vi avevano preso parte negli anni precedenti, alcuni dei quali (Coccinella in primis) ebbero l'occasione di riscattare dei passi falsi o di conoscere un nuovo momento di gloria.
- Adriano Battistoni, di Casalecchio, detto Fragolone, il primo campione con portafoglio a fregiarsi di un soprannome scelto da Papi, probabilmente per la sua statura e il volto oblungo: ha realizzato due volte il 7×30.
- Cesare Borrometi, di Noto, unico concorrente ad aver completato per 3 volte il 7×30. Cronologicamente è il primo campione ad apparire, tra coloro dotati di cultura musicale sopra la media: la sua permanenza relativamente ridotta (17 puntate) è dovuta alla selettività delle prime edizioni, laddove negli anni successivi era più facile conservare il titolo di campione per più tempo.
- Diego Canciani, di Sabaudia, detto Tiramisù a seguito di una domanda culinaria formulata da Papi; ha il record nel gioco dei "60 secondi" (58 motivi indovinati) ed è stato l'ultimo campione ad aver vinto il montepremi nell'edizione condotta da Papi, 288.000 euro nel 2003.
- Raffaele Caso, detto Testina, di Napoli a causa della sua pettinatura a tutto tondo. Realizzò due volte il 7×30.
- Giulio De Pascale, di Roma, detto Max, nome fittizio datogli dalla produzione per mascherare la sua identità: si presentò infatti col volto coperto e una parrucca posticcia, svelandosi dopo aver vinto il montepremi. Conquistò 198.000 euro durante la sua permanenza, ma si aggiudicò in seguito altri soldi vincendo una puntata speciale e l'edizione Super Sarabanda con tutti i campioni più significativi.
- Fabio Gasparri, di Roma, primo concorrente a centrare il 7×30 nel gennaio 1998, aggiudicandosi 280 milioni di lire.
- Fabrizio Grindati, di Canegrate, detto Orsetto, a causa di un pupazzetto portafortuna a forma di orsetto con la maglia n.9 di Ronaldo del Brasile, suo idolo di allora essendo interista. Vinse nel maggio del 1999 la somma di 165.000.000 di lire alla prima puntata di partecipazione. Rimase poi campione per altre 6 puntate.
- David Guarnieri, di Roma, detto Allegria, allusione ironica al suo aspetto all'apparenza serioso; è il concorrente più longevo, 124 puntate vinte durante le quali ha completato per 2 volte il 7×30 vincendo la somma totale di 1.000.000.000 di lire.
- Valentina Locchi, concorrente non vedente dalla nascita, figlia dell'ex sindaco di Perugia Renato Locchi. Vincitrice di oltre 320.000 euro, è dotata dell'orecchio assoluto.
- Marco Manuelli, di Firenze, detto Coccinella, ispirato da una domanda sulla omonima canzone di Ghigo Agosti, che detiene il record di somme vinte: 1.180.000.000 di lire (di cui 1.100.000.000 nella seconda partecipazione); ha completato per 2 volte il 7×30, unico tra i concorrenti che vi hanno partecipato in due periodi differenti.
- Patrizia Martorano, di Livorno, detta Matrjoska, a causa della sua acconciatura bionda, prima donna ad essersi aggiudicata il montepremi, dopo avere spodestato Allegria.
- Roberto Serrentino, di Milano, detto l'Avvocheto, a causa della sua professione.
- Giampaolo Satta, di Sassari, detto Piripicchio, soprannome scelto da Papi.
- Marzilio Vegni, di Firenze, che si aggiudicò il 7×30 al termine di una puntata rocambolesca, e fu il primo, dopo Cesare, tra i campioni con portafoglio a non cedere subito la mano nella puntata successiva, rimanendo per altre quattro puntate.
Altri campioni, non riuscirono mai a realizzare il 7×30, tra cui alcuni furono ricordati anche per avere preso parte a diverse puntate speciali:
- Maria Grazia Arcuri, di Pordenone, detta Peperino, soprannome scelto da Papi in virtù della sua preparazione nelle canzoni più recenti a dispetto della sua media età.
- Boris Carta, di Cairo Montenotte, detto Boris Boris, ma di fatto senza un vero soprannome nel corso della sua permanenza, tra i primi campioni di lungo corso, in carica anche durante la pausa estiva. Non completò mai il 7×30 ma vinse 250 milioni in una puntata speciale battendo La Professora.
- Ilaria De Benedictis, di Campoli Appennino, detta Denghiu a seguito di una domanda sulla canzone Thank U di Alanis Morissette alla quale rispose con il suo accento ciociaro. Riuscì ad aggiudicarsi alcune somme minori messe in palio durante un gioco preliminare che durò lo spazio di alcune settimane. Durante uno speciale fu invitata come corista, essendo anche cantante di piano bar.
- Gianni Faraone, di Cairo Montenotte, detto O Professore, a causa del suo lavoro di istruttore di guida. Non completò mai il 7×30 ma vinse 200 milioni in una puntata speciale battendo Boris.
- Giovanna Gastaudo, di Borghetto Santo Spirito, detta La Protocolla, a causa del suo lavoro di impiegata statale.
- Cristiano Misceo, di Roma, detto Funghetto, a causa della sua statura e capigliatura; prese parte anche ad altri quiz di Mediaset.
- Antonietta Palladino, di Roma, detta La Professora, a causa del suo lavoro di insegnante. Durante la sua permanenza il montepremi superò il miliardo di lire, bruciando sui tempi l'inizio del gioco di Canale 5 che allora si intitolava "Chi vuol essere miliardario?". Fu campionessa per 85 puntate (record poi superato da Allegria con 124 puntate).
- Gabriele Sbattella, di Porto San Giorgio detto l'Uomo gatto, a causa dei suoi trascorsi come ballerino nel musical Cats, in cui interpretava il dio dei gatti, uno dei concorrenti più longevi e più amati, ma anche discussi a causa delle sue dispute con altri concorrenti confluite in alcune puntate "in suo onore", dispute che spesso rappresentarono una sorta di spettacolo nello spettacolo. Con le sue 78 puntate di presenza, è il terzo campione più longevo nella storia di questo telequiz.
REPLICHE
Negli anni il quiz è stato riproposto in replica nei primi anni duemila sul canale satellitare (ora chiuso) Happy Channel, anche durante la proposizione delle puntate inedite, durante la mattinata e con relativa replica notturna.
A partire dal gennaio 2012, l'edizione 2009 della trasmissione è stata replicata dal canale digitale Mediaset Extra. Dal marzo successivo, in conclusione della serie estiva di Mammucari, sono partite le repliche dell'edizione 2002/2003 della trasmissione.
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